“Ci sarà un’apertura anticipata in modalità cantiere prima dell’estate? Non lo sappiamo. Una commissione intergovernativa si è riunita oggi. Con quale conclusione? Nessuno lo sa.”
Il sindaco di Breil Sébastien Olharan lancia questo sfogo su Facebook, a margine della Conferenza intergovernativa franco-italiana (CIG) tenutasi a Limone. “Ancora una volta, l’Italia non rispetta la parola data”, afferma l’eletto.
Dal lato italiano, Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e figura della Lega (estrema destra), sembra più occupato a postare selfie con il pollice alzato che a far avanzare il dossier. Tra due fake news sui suoi social, il leader populista non muove un dito.
Se la delusione domina in Francia dopo l’incontro, l’Italia invece esulta – ad eccezione degli eletti piemontesi, solidali con i loro omologhi francesi. Nel campo salviniano, si accusa Parigi di bloccare l’apertura in modalità cantiere. “La Francia non vuole”, gridava Edoardo Rixi, vice-ministro ai Trasporti, lo scorso dicembre, omettendo peraltro che le infrastrutture critiche (antincendio, ventilazione…) non erano state nemmeno installate.
Su France 3 Régions (20 marzo), il ministro francese Philippe Tabarot sembra condurre la battaglia da solo. “Portare a termine questo dossier”, ribadisce, rifiutando di abbandonare la questione nonostante le “troppe promesse non rispettate”. Di fronte, il tribuno Salvini giura, “a nome del suo paese”, di finire i lavori prima dell’estate. Un impegno da prendere con le pinze.
“Con il ministro Tabarot, stiamo portando avanti un lavoro concreto per migliorare le infrastrutture transfrontaliere.” La dichiarazione levigata del vice-ministro italiano ai Trasporti ai microfoni di SanremoNews, suona come un pio desiderio dopo la Conferenza intergovernativa di Limone. Il tono è rassicurante, le promesse ambiziose – “apertura a fine giugno”, “collaudo in parallelo”, “accelerazione degli accordi SNCF-RFI” – ma sul campo, i conti non tornano.
Prova con Tenda: “Avevo inviato un SOS 10 giorni fa al sig. Tabarot”, lascia scappare Jean-Pierre Vassallo a France 3 Régions, il sindaco esasperato. “Visto il poco personale in cantiere, non rispetteranno la scadenza.” La realtà contraddice le belle parole: “Dove sono i 200 operai promessi? Se fossero qui, il cantiere sarebbe finito.” Un bilancio schiacciante per il governo italiano, pronto agli annunci ma lento a sbloccare i mezzi.
Rixi parla di “dialogo costruttivo”, ma dal lato francese si digrignano i denti. Le dichiarazioni non mascherano più i ritardi. Salvini e il suo team recitano la parte degli offesi – “la Francia frena” – ma faticano a nascondere la loro impreparazione. Tra le dichiarazioni ad effetto tecnocratiche e i selfie di campagna, il fossato si approfondisce. Il grido dei sindaci franco-italiani potrebbe riassumersi con: “Gli impegni vanno bene. Gli operai sul campo, meglio.”
Una speranza per i collegamenti ferroviari?
Se dal lato stradale la situazione sembra in un vicolo cieco, un barlume di speranza potrebbe venire dal ferroviario con un collegamento Nizza-Limone in studio. Laurence Boetti-Forestier, consigliera regionale Sud, ha ribadito su Facebook: “Sul versante ferroviario ho ricordato la necessità di personale al posto di Breil SNCF Réseau”. L’eletta menziona anche lo studio in corso nell’ambito del progetto Alcotra che deve risolvere il coordinamento degli orari, le corrispondenze e la tariffazione transfrontaliera, nonché l’installazione del DAAT (dispositivo di arresto automatico dei treni) nella stazione di Limone per i treni francesi.
Dall’altro lato delle Alpi, il vice-ministro italiano Edoardo Rixi promette di “riportare la velocità della linea a 80 km/h mettendo in sicurezza il versante francese”. Afferma persino di essere pronto a “far intervenire personale qualificato di RFI in caso di emergenza” per il posto centrale di Breil. Dichiarazioni che suonano come un’ammissione delle attuali carenze.
Tra le proposte, un’iniziativa emerge chiaramente: il 6 luglio prossimo, un treno storico collegherà Ventimiglia a Tenda. Un progetto sostenuto congiuntamente dalla CARF e dalla Regione Sud, come rivelato dalla consigliera regionale Laurence Boetti-Forestier. L’organizzazione di questo viaggio speciale è stata affidata alla Fondazione Ferrovie dello Stato, segnando un primo passo simbolico verso la piena riattivazione di questa linea transfrontaliera.
Questo treno patrimoniale, se non risolve i problemi strutturali della linea, testimonia la volontà di mantenere vivo questo collegamento ferroviario franco-italiano. Un’operazione tanto politica quanto turistica, mentre i negoziati tecnici sulla riapertura completa dell’asse stradale arrancano.
E ancora una volta, perché è bisognoso dirlo: il tunnel di Tenda non deve diventare la frontiera della nostra fratellanza.

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