È una mostra che sussurra più di quanto gridi. Al Centro del Patrimonio – Il Senato, nel cuore della Vecchia Nizza, Le Porte della Vecchia Nizza ci tendono una chiave, un invito a spingere dolcemente il battente e ad entrare nell’anima di una città. Dal 17 dicembre 2024 al 30 aprile 2025, queste porte, spesso silenziose, diventano loquaci, svelando i loro segreti, le loro cicatrici e le loro eleganze.
Porte che respirano
Proteggere, decorare, oltrepassare, ventilare, raccontare… Le porte, queste guardiane discrete, rivelano qui tutta la loro poesia. Géraldine Sadlier, artista irlandese residente a Nizza da trent’anni, ha catturato l’essenza di 26 porte della Vecchia Nizza con inchiostro di China. I suoi disegni, di una finezza quasi ipnotica, ci ricordano che ogni dettaglio conta: una maniglia arrugginita, un voluto di ferro battuto, una data incisa nella pietra. «Disegno ciò che non si vede più, ciò che si attraversa senza guardare», confessa, come un’archeologa del quotidiano.
Queste opere dialogano con le fotografie di Laurent Costantini, che offrono una visione contemporanea e luminosa di queste stesse porte. Il gioco tra il bianco e nero dei disegni e i colori degli scatti crea una conversazione intima, come se il passato e il presente si sfiorassero attraverso queste entrate.
L’artigianato, memoria vivente
La mostra non sarebbe completa senza i pezzi di serrateria prestati da Jean-Paul Léo, ultimo fabbro della Vecchia Nizza. Chiavi antiche, serrature lavorate, meccanismi misteriosi… Questi oggetti, esposti in vetrine, raccontano una storia di mani abili e di saperi preziosi. «Ogni chiave apre una porta, ma anche una memoria», sussurra, con la modestia di chi sa che il proprio mestiere è una forma d’arte.
Le porte, specchi di un’epoca
Le porte della Vecchia Nizza sono libri aperti. Portano date, iniziali, iscrizioni in latino, a volte targhe commemorative. Ogni dettaglio è un indizio sulle vite che hanno attraversato queste soglie. «Le porte rivelano la ricchezza o la povertà, le credenze, le speranze», spiega il percorso della mostra. Sono testimoni, guardiane, narratrici di storie.
Una passeggiata sensoriale
La mostra non si limita a mostrare, fa sentire. Le porte, con le loro imposte e le persiane “alla nizzarda”, testimoniano un’ingegnosità architettonica che assicurava comfort e salubrità agli abitanti. Si immagina il vento marino che si infila nei corridoi, il tintinnio delle chiavi nelle serrature, il fruscio dei passi sui ciottoli. È un invito a rallentare, ad ascoltare, a toccare con lo sguardo.
Informazioni pratiche
Aperta dal lunedì al venerdì (lunedì dalle 13 alle 17, da martedì a venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17), la mostra è gratuita. Una parentesi dolce, un invito a prendersi il proprio tempo, a lasciarsi sorprendere da queste porte che, in fondo, ci assomigliano: discrete, solide e piene di segreti.
Allora, prendete le chiavi della Vecchia Nizza. L’ingresso è libero, e la porta vi aspetta, spalancata, come una promessa.

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