Su Avenue Jean Médecin, alcuni potrebbero pensare che la basilica di Notre-Dame sia una copia della famosa cattedrale di Notre-Dame di Parigi. E avrebbero ragione! Il suo stile neogotico riflette perfettamente l’architettura francese del XIX secolo, caratterizzata da una forte impronta nazionale. Questa scelta architettonica mirava a riaffermare l’identità francese sul territorio, ricordando a tutti, cittadini ed estranei: qui è la Francia.
Simbolo della nuova città di Nizza, diventata francese nel 1860, la storia di questa basilica è particolarmente affascinante. Come riportano gli archivi della città, i fondi necessari alla sua costruzione furono raccolti grazie alle donazioni. Contrariamente a una diffusissima idea secondo cui quest’opera sarebbe stata commissionata da alti funzionari o finanziata dal municipio, quest’ultimo si limitò ad acquistare il terreno. Il vero impulso venne dal vescovo Jean-Pierre Sola, in un contesto di espansione urbana.
All’epoca, Nizza era divisa in due: a ovest del Paillon si trovava una società più agiata, mentre l’est, comprendente il Vieux-Nice, era percepito come il quartiere delle classi popolari. Attraversare il Paillon per pregare in chiese frequentate dai poveri non era adeguato alla borghesia emergente. Il diocesi decise quindi di costruire un nuovo edificio religioso, rispondendo alle esigenze di questa popolazione dell’ovest.
L’inizio dei lavori
Nel 1862, sotto l’impulso del vescovo Sola, furono avviati i lavori di costruzione della basilica. A causa della mancanza di fondi sufficienti, il municipio non poté finanziare la realizzazione. Tuttavia, le donazioni affluirono, non solo dai notabili nizzardi, ma anche da tutta la Francia. Questa generosità permise di erigere un edificio che rimane oggi uno degli emblemi più riconoscibili di Nizza.
La realizzazione dei lavori fu affidata all’architetto francese Louis Lenormand (1801-1862), anche noto come fotografo. Per progettare la chiesa di Notre-Dame di Nizza, si ispirò ai movimenti architettonici in voga nella Francia della sua epoca, caratterizzati da un ritorno allo spirito del Medioevo e dall’ammirazione che i contemporanei di Viollet-le-Duc (1814-1879) – architetto e progettista della guglia della cattedrale di Notre-Dame di Parigi – nutrivano per i capolavori dell’arte gotica. La silhouette dell’edificio nizzardo richiama così le forme emblematiche della sua grande sorella parigina, pur lasciando trasparire l’influenza più discreta, ma significativa, dell’abbaziale di Saint-Serge di Angers, soprattutto per quanto riguarda gli interni dell’edificio.
La chiesa, dedicata a Nostra Signora dell’Assunzione, fa riferimento al vecchio edificio di culto che un tempo sorgeva sulla collina del Castello. La posa della sua prima pietra avvenne il 12 marzo 1864. I lavori procedettero rapidamente: già l’anno successivo, i residenti potevano ammirare la navata appena completata insieme alle otto cappelle laterali.
L’inaugurazione ufficiale ebbe luogo il 3 maggio 1868, sotto l’egida del vescovo Pierre Sola, sebbene i lavori fossero ancora in corso. Questo momento segna una tappa importante nella storia della chiesa, che diventa da allora un simbolo fondamentale per la comunità nizzarda.
Nel 1870, la successione di Spagna fornisce alla Francia il pretesto per attaccare la Prussia. La mancanza di manodopera, causata dalla chiamata alle armi dei francesi, provoca ritardi significativi nei lavori della chiesa. Nel 1876, la città di Nizza interviene saldando i debiti del padre Lavigne, deceduto, e diventa proprietaria dell’intero complesso edilizio. Il presbiterio viene quindi convertito in scuola comunale, la scuola Notre-Dame. Nel 1879, dopo lunghi anni di lavoro, la chiesa è finalmente completata.
Tuttavia, il terremoto del febbraio 1887 danneggia l’edificio, provocando una crepa nel secondo collaterale. Fortunatamente, le tre navate principali e le strutture portanti non vengono danneggiate, evitando riparazioni importanti. Consacrata il 12 marzo 1925, la chiesa acquista importanza nel corso delle decadi ed è elevata al rango di « basilica minore » il 16 aprile 1978.

by