Colle di Tenda: una nuova luce o soltanto un miraggio?

Le dichiarazioni del Ministro Salvini

Dal Lingotto Fiere di Torino, un polo polifunzionale situato nel quartiere che ha visto nascere la Fiat alla fine dell’Ottocento, il ministro Matteo Salvini, noto per la sua oratoria ma meno per la sua attitudine a mantenere le promesse, lo scorso 22 novembre ha rilasciato una dichiarazione decisa: “Il tunnel del colle di Tenda riaprirà a brevissimo”. Queste parole sono state riportate da La Stampa e da altri giornali italiani.

La situazione del valico: tra storia e realtà

Considerando la totale chiusura del valico, che oggi impedisce a migliaia di persone di transitare tra i due versanti del colle, ossia tra le valli Roya e Vermenagna, e tra i due Paesi, Italia e Francia, nonché tra le tre regioni di Piemonte, Liguria e PACA (Provence-Alpes-Côte d’Azur), le parole del ministro appaiono distanti dalla realtà. Se guardiamo al XVIII secolo, quando per spostarsi da Torino a Nizza, a cavallo di un mulo, si potevano impiegare anche sei giorni – tre per arrivare a Limone e altri tre per raggiungere Nizza – la situazione di oggi non è molto diversa. Migliaia di persone, residenti sia sulla costa che sulle Alpi del versante piemontese, sono costrette a percorrere oltre tre ore in automobile per raggiungere il Piemonte o la Riviera, una realtà che sembra in contrasto con le promesse di una riapertura imminente del tunnel.

Lo stato dei lavori e le incertezze

Basandoci su quanto riportato dal sito dell’Anas, www.tunneltenda.it, possiamo osservare che, al di là dei numerosi lavori già conclusi, come il rivestimento della galleria e l’installazione del ponte a scavalco sul Rio della Ca’ (lato francese), molti altri interventi sembrano ancora lontani dall’essere ultimati. L’Anas (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade), ente pubblico responsabile della gestione e manutenzione della rete stradale nazionale italiana, fornisce attraverso il proprio sito informazioni sullo stato dei lavori. Il sito suggerisce, sebbene si speri che i grafici non siano aggiornati, che l’avanzamento dei lavori per la realizzazione delle deviazioni dell’imbocco sud del tunnel non abbia ancora superato il 50%, mentre l’installazione degli impianti tecnologici si aggira attualmente attorno al 30%. Dati non proprio confortanti.

Il trasporto ferroviario: ritardi e problemi

Sul fronte ferroviario, la situazione non migliora. Infatti, ad oggi, la navetta che sostituisce il treno tra Nizza e la cittadina di Breil, come riportato dagli abitanti della bassa valle del Roya, non soddisfa le aspettative, essendo frequentemente oggetto di ritardi o cancellazioni. Se un tempo il viaggio tra Ventimiglia e Cuneo durava meno di due ore, oggi si può sperare di arrivare in circa tre ore, se non di più. Questo è dovuto al fatto che la rete ferroviaria che attraversa il territorio francese è interamente limitata a una velocità di 40 km/h, mentre, fino alla fine degli anni dieci di questo secolo, i convogli viaggiavano a una velocità non esaltante ma comunque superiore, di 80 km/h. Tale situazione è il risultato della mancanza di un accordo tra Italia e Francia sulla spartizione dei costi per la gestione della linea ferroviaria, sulla quale operano due differenti operatori: Trenitalia per i treni italiani e SNCF per quelli francesi, con quest’ultimi limitati tra Tenda e Nizza e i treni italiani che percorrono il tratto tra Cuneo e Ventimiglia. Una delle poche buone notizie, che comunque giova a tutti, è che Trenitalia e SNCF hanno finalmente raggiunto un accordo per eliminare la tariffa internazionale sulla tratta. In passato, infatti, molti abitanti della valle Roya erano costretti ad acquistare biglietti per l’intero tragitto, da Limone a Ventimiglia, anche solo per percorrere due stazioni, come nel caso del tratto Breil-Ventimiglia, al fine di evitare il pagamento della tariffa internazionale, che includeva, in parole povere, il passaggio della frontiera.

Il traffico e la criticità del pedaggio di Ventimiglia

Oggi, molti concittadini della Costa Azzurra e della Riviera italiana, per raggiungere il Piemonte, sono costretti a percorrere l’autostrada Ventimiglia-Genova fino a Savona. Di conseguenza, gran parte del traffico si concentra al pedaggio di Ventimiglia, che, nonostante il recente rinnovo con l’aggiunta di più corsie, resta comunque un punto di passaggio complicato per i viaggiatori privi di mezzi di pagamento rapidi. Questo causa, soprattutto nei periodi festivi, lunghe code sia verso l’Italia che verso la Francia. La riapertura del colle di Tenda, in questo contesto, potrebbe alleggerire significativamente il traffico su questa critica arteria autostradale, migliorando così la qualità della vita di molti residenti.

Le divisioni storiche e le difficoltà attuali

Una riflessione personale, ma che tuttavia si inserisce pienamente nel contesto moderno che viviamo oggi, riguarda la situazione delle popolazioni che abitano ai due lati della frontiera tra Italia e Francia. Nonostante i due paesi abbiano firmato nel 2021 il Trattato del Quirinale, un accordo che sarebbe dovuto essere simbolo di una nuova fase di cooperazione e integrazione tra le due nazioni, entrato in vigore il 1° febbraio 2023, le difficoltà restano evidenti. Le persone che vivono lungo la frontiera, che solo 165 anni fa facevano parte di un unico territorio, sono costrette a convivere con le divisioni imposte dagli Stati moderni. Queste divisioni, oltre a essere un retaggio storico, creano quotidianamente disagi e complicazioni. Nonostante l’idea di una maggiore integrazione, i cittadini continuano a subire gli egoismi e le politiche di ciascun Stato, che spesso non riescono a conciliare le esigenze locali con le necessità di una regione che, dal punto di vista storico, è sempre stata unita. Di conseguenza, questo provoca non solo problemi logistici, ma anche una sensibile discontinuità territoriale che penalizza i territori e le persone che vi abitano, rendendo ancor più difficile la cooperazione e lo sviluppo sostenibile tra le due nazioni.

Le speranze per il futuro

Tornando alle dichiarazioni del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti della Repubblica Italiana, Matteo Salvini, riguardo alla prossima riapertura del colle di Tenda (alcune voci di corridoio suggeriscono che potrebbe avvenire attorno a Natale), la comunicazione da parte di Anas è stata finora scarsa o incerta. Ad oggi, la futura riapertura del valico alpino rimane, e speriamo che per poco, una “luce in fondo al tunnel” che le popolazioni unite delle tre regioni interessate attendono con speranza e impazienza.