Si tratta di un argomento poco conosciuto, poiché siamo spesso portati a pensare che, prima dell’avvento della bandiera francese, su Nizza sventolasse il vessillo rosso con la croce d’argento, simbolo iconico della Savoia.
Per quanto riguarda la bandiera di Nizza — sarebbe più corretto riferirsi allo stemma — essa apparve per la prima volta su un documento contenente gli statuti della comunità, concessi nel 1431 dal duca di Savoia, Amedeo VIII. Infatti, quest’ultimo aveva promulgato nel 1430 lo Statuta Sabaudiae (Statuto Sabaudo), con l’obiettivo di riorganizzare l’amministrazione dei suoi territori. Essenzialmente, il nostro stemma è già costituito: l’aquila passante (raffigurata con gli artigli orientati nello stesso senso) è posata su una montagna di verde che emerge da un mare ondulato. La scelta di rappresentare un’aquila è probabilmente legata al fatto che questo animale è sempre stato uno dei simboli della Casa di Savoia, insieme al nodo sabaudo o al motto FERT.
Tornando alla cronologia delle bandiere degli Stati di Savoia, la questione, è molto più complessa e articolata. Bisogna considerare che il Ducato di Savoia, per quanto per breve tempo anche Regno di Sicilia (dal 1713 al 1720) e successivamente, a seguito di uno scambio di territori con l’Austria, Regno di Sardegna (dal 1720), ha conosciuto nel tempo varie mutazioni territoriali.
Qui di seguito ripercorriamo la cronologia delle bandiere dello Stato sabaudo nel corso dei secoli.
Dal Ducato di Savoia al Regno di Sardegna (1571 – fine XVIII sec.)

La bandiera a cui tutti fanno riferimento per rappresentare le antiche possessioni sabaude è senza dubbio questa: rossa con una croce d’argento. Creata nel XV secolo dai Duchi di Savoia, questa bandiera riprendeva come vessillo il simbolo del loro stemma.
Regno di Sardegna: dal 1783/85 al circa 1802

Adottata come bandiera della marina e successivamente sostituita nel 1802, questa bandiera è stata considerata il primo vero esempio di bandiera nazionale, un simbolo che ispirò la creazione delle bandiere che vennero in seguito. Il suo design, con il rosso e la croce d’argento, riprendeva lo stemma della Casa Savoia, a testimonianza della dinastia regnante. Il blu, invece, rappresentava il colore distintivo della casa reale, simbolizzando la sua autorità e il legame con la monarchia. Questa bandiera, dunque, non solo aveva un forte valore simbolico, ma segnava anche una svolta significativa nella storia dell’identità nazionale.
Regno di Sardegna: dal 1802 al 1848

La bandiera nazionale adottata a seguito della restaurazione sardo-piemontese nel 1816 introdusse un nuovo elemento simbolico, includendo anche un riferimento alla croce di San Giorgio, che era la bandiera storica della Repubblica di Genova. Questo cambiamento rifletteva l’evoluzione politica dello Stato sabaudo, che, con la caduta di Napoleone e la fine dell’impero francese, acquisì i territori della Repubblica di Genova. La nuova bandiera rappresentava così non solo la restaurazione della dinastia sabauda, ma anche l’integrazione di un’importante regione che aveva giocato un ruolo significativo nella storia mediterranea.
Regno di Sardegna: dal 1848 al 1861

L’avvento del tricolore segnò l’inizio del processo di unificazione della penisola italiana. In effetti, già dal 1848, al re Carlo Alberto di Savoia fu riconosciuto il merito di aver compiuto il primo significativo passo verso l’unificazione della penisola. Il verde, il bianco e il rosso, che richiamano i colori della rivoluzione francese, vennero progressivamente adottati dai vari Stati pre-unitari italiani come simbolo di unione e rinnovamento. Il bordo azzurro sullo scudo sabaudo fu introdotto inizialmente per distinguere lo stemma dal rosso della bandiera e, successivamente, per richiamare il colore della Casa Reale.
Regno d’Italia: dal 1861 al 1946

L’Italia unita è realtà. Con la sua nascita nel 1861, venne applicata sullo scudo sabaudo la corona, simbolo della monarchia e dello Stato. Questo emblema venne adottato anche sulle navi della marina militare. Con la caduta della monarchia nel giugno del 1946, lo scudo sabaudo venne rimosso, e nacque così la bandiera italiana che conosciamo oggi.
Attraverso l’evoluzione delle bandiere della Casa di Savoia, abbiamo potuto tracciare la storia complessa della regione e del suo progressivo inserimento in entità politiche più ampie. Dalla croce di Savoia, simbolo di un Ducato prospero, al tricolore nazionale che incarna l’unità italiana, ogni emblema racconta i cambiamenti di potere e le trasformazioni politiche vissute dal Comté de Nice e dai territori limitrofi. Se l’aquila nizzarda è rimasta un emblema distintivo dell’identità locale, i vessilli della Casa di Savoia hanno segnato la storia di questa regione, inserendo Nizza in un contesto ben più ampio, quello della monarchia sabauda e della costruzione dell’Italia moderna. Queste bandiere, più che semplici tessuti, sono il riflesso di una storia in continua trasformazione, dove ogni colore e ogni croce raccontano l’evoluzione di un territorio dalle molteplici influenze.

by