Nonostante la sua distanza dalla città di Nizza, il colle di Tenda è sempre stato un punto cruciale per il passaggio delle merci tra la capitale, Torino, e la costa. Già identificato come una frontiera tra la Gallia Cisalpina e la Gallia Narbonense durante la Repubblica Romana, divenne, nel Medioevo, un passaggio frequentato dai mercanti di sale diretti verso il Piemonte e dai pellegrini in cammino verso Santiago di Compostela. Conosciuto dagli antichi con il nome di monte Cornio, il colle di Tenda è uno dei passaggi più importanti e imponenti delle Alpi. Nei pressi di Limonetto, nel comune di Limone Piemonte, sono ancora visibili i resti di un’antica via romana, costruita sotto l’imperatore Augusto.
Su questa strada, potenti eserciti attraversarono i secoli per raggiungere il Piemonte o il Contea di Nizza: eserciti francesi, spagnoli, tedeschi, russi, e persino, secondo alcune fonti, dei… turchi! Nel 1338, i Savoia raggiunsero il mare e, alcuni anni dopo, acquisirono Briga Marittima. Tuttavia, per passare per Tenda, dovettero continuare a pagare pesanti tasse. È importante notare che la Contea di Tenda non faceva ancora parte della Contea di Tenda a quel tempo, il che li spinse a sistemare un itinerario alternativo che passava per la valle della Vésubie e la valle del Gesso.
Durante il XV secolo, furono apportate delle migliorie alla mulattiera della valle Roya. Nel 1575, il progetto di creare una strada carrabile che collegasse Nizza a Cuneo prese forma: le Gorges de Saorge furono attraversate per la prima volta e il percorso venne migliorato con punti di sosta. A quel tempo, più di 50.000 muli circolavano in entrambe le direzioni.
Diversi membri della Casa di Savoia percorsero questi passi per recarsi a Nizza. Per poter utilizzare questa strada tutto l’anno, Carlo Emanuele di Savoia ordinò la costruzione di un tunnel sotto il colle di Tenda, con uscita verso Limone e, a sud, verso il luogo detto “la Ca”, sulle alture di Tenda. I lavori del tunnel iniziarono nel 1614, con l’intenzione di completarlo in tre anni. Tuttavia, a causa della mancanza di fondi destinati alle guerre, lo Stato interruppe i lavori.

Nel 1784, il re Vittorio Amedeo III avviò la costruzione di una nuova e magnifica strada praticabile per i veicoli. Quattro anni dopo, fu iniziato un nuovo tunnel all’ingresso di quello già avviato, accompagnato dalla costruzione di un palazzo all’ingresso. Questo tunnel, una volta completato, avrebbe dovuto misurare 2032 metri. Arrivati a circa 80 metri, i lavori furono nuovamente interrotti, per motivi sconosciuti. Il palazzo crollò, e oggi rimangono solo alcune rovine. Questo grande progetto fu infine abbandonato.

Ciò che resta del tunnel è ancora visibile oggi, a circa 1.500 metri di altitudine, lungo una deviazione della strada sul versante italiano del colle. Si tratta di un passaggio buio e freddo, di forma biforcuta, oggi conosciuto come “Tunnel di Napoleone” dagli abitanti della valle. Questo nome deriva da un terzo tentativo, altrettanto infruttuoso, di prolungare il tunnel nel 1802, durante l’epoca napoleonica. Durante i primi due tentativi, il tunnel fu scavato in una direzione, per poi essere leggermente deviato a destra per circa sessanta metri, al fine di ridurre la resistenza durante questo terzo tentativo.

Tra il 1782 e il 1788, sotto l’impulso della casa reale, fu finalmente costruita la prima strada carrozzabile. Nel 1882, fu inaugurato il tunnel che oggi consente di attraversare facilmente i due versanti del colle. Oggi, questa storia maledetta si ripete. Dopo le distruzioni causate dalla tempesta Alex nel 2020 nelle valli della Vermenagna e della Roya, i lavori di ricostruzione del tunnel del colle di Tenda faticano ancora a concludersi. Questa situazione ci spinge a riflettere sul carattere ciclico degli eventi storici, sottolineando la complessità di questo territorio. Un tempo uniti sotto lo stesso paese, queste valli sono oggi divise tra Italia e Francia. Questa divisione, combinata con la morfologia particolare del territorio, con i suoi rilievi imponenti e gli accessi difficili, rende i lavori di sistemazione ancora più ardui.
Fonti:
Limone Piemonte – Colle di Tenda – di Ary (auteur inconnu)
La Sentinella delle Alpi, raccolta di articoli, Marco Bellone

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